Cenni storici

Le Società di Mutuo Soccorso fanno la loro comparsa in Europa tra il XIX e il XX secolo, nascono come associazioni senza scopo di lucro, a cui le persone aderivano in maniera volontaria su base territoriale o professionale per scopi di mutuo aiuto.

La mutualità volontaria si presenta quindi come una delle prime forme di associazione antielitaria, libera dai controlli statali e autogestita dalle classi lavoratrici italiane, con lo scopo di corrispondere agli iscritti, in caso di malattia, un’indennità giornaliera. Fino al primo decennio del Novecento le società di mutuo soccorso continuarono ad espandersi in tutto il paese, sia come numero di associazioni, sia di associati. La prima battuta di arresto si manifestò in occasione della prima guerra mondiale e successivamente con la presa del potere da parte del partito fascista.

A cavallo di questi anni si colloca la prima testimonianza in nostro possesso, lo statuto della “Società di Mutuo Soccorso e ricreazione tra gli operai degli Alti Forni e Cantiere Navale di Piombino”, datato 1920. I primi articoli di tale documento sanciscono “in nome dell’Umanità e del progresso” la costituzione “in fraterna ed apolitica associazione […] che ha per scopo il mutuo soccorso morale e materiale e la più intima cooperazione fra coloro che la compongono.” Prosegue indicando i criteri e la tassa di ammissione dei soci, le norme di elezione degli organi di rappresentanza, ed inoltre nella sezione dedicata ai diritti e i doveri degli associati si regolamenta la distribuzione dei sussidi. Nel 1926 vengono apportate alcune modifiche, la più significativa è visibile sin dall’intestazione, che riporta: “Società di Mutuo Soccorso fra il Personale dello Stabilimento Alti Forni e Acciaierie d’Italia”. A partire dal 1926 si verifica infatti un’apertura in favore degli impiegati, “può far parte della Società, dietro domanda, anche il personale non iscritto a matricola ma che è alle dirette dipendenze dello Stabilimento”.

Nel 1931 si assiste ad un’ulteriore trasformazione della nostra società che cambia nome in “Cassa Mutua Malattie dello stabilimento Ilva di Piombino”. Dal verbale d’insediamento del consiglio di amministrazione si evince una totale trasformazione o meglio una nuova costituzione. Si parla di un accordo stipulato a Livorno il 25 luglio del 1931 fra l’Unione Industriale Fascista e l’Unione Provinciale Livornese dei Sindacati Fascisti dell’Industria. È facile intuire che sia stata una conseguenza dell’azione violenta e minuziosa del fascismo nel ricondurre sotto il controllo del partito tutte le forme associative. Infatti molte società cedettero alla violenza del regime e scomparvero dalla scena, altre sopravvissero, talune facendo atto di obbedienza, altre mostrandosi inoffensive. Nel nostro caso le testimonianze si fermano al 1941 per poi ricomparire nel 1946. Nel maggio di quello stesso anno con un accordo stipulato fra le maestranze e la direzione generale dello stabilimento di Piombino fu fondata la “Cassa Mutua Integrativa Aziendale”. Questo ulteriore cambio di denominazione è il segno di un’evoluzione storica importante. Dopo aver visto le società di mutuo soccorso come unico strumento di difesa dei lavoratori si assiste negli anni del fascismo ad un ridimensionamento del loro ruolo. La costituzione dell’Ente Mutualità Fascista – INAM (1943), trasformerà le società di mutuo soccorso in movimenti di mutualità integrativa. Infatti nel 1946 la “Cassa mutua Integrativa Aziendale” contribuisce nel “dare assistenza medico-farmaceutica-spedaliera a quei familiari del lavoratore che – o per raggiunti limiti di età, o perché esclusi dall’assistenza di altri enti – venivano a trovarsi privi delle succitate assistenze” ed inoltre si fa carico di “integrare parzialmente le deficienze assistenziali dell’INAM”. A partire dal dopoguerra quindi si assiste alla diffusione degli enti mutualistici nazionali obbligatori e di categoria, diversificati per livelli contributivi e assistenziali, lontani quindi dal concetto fondamentale di volontarietà delle adesioni e di integrazione espresso dalle società di muto soccorso. Ci stavamo avviando lentamente verso l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, il quale nel 1978 diede il diritto a fruire delle prestazioni sanitarie in condizioni di uguaglianza e di uniformità a tutti i cittadini. La mutualità volontaria non fu toccata dal provvedimento, perché liberamente costituita e avente finalità di erogare prestazioni integrative all’assistenza offerta dal Ssn. Attualmente in Italia le società di mutuo soccorso hanno un ruolo limitato nell’ambito dell’assicurazione integrativa, in quanto coprono solo il 14% della spesa sanitaria privata. Proprio in questo contesto dobbiamo collocare la Cassa Mutua Integrativa di Piombino.

Le attività di tipo mutualistico di assistenza sanitaria integrativa rivolte ai nostri soci si realizzano oltre che sotto forma di assistenza indiretta, quindi mediante rimborsi e accordi locali con strutture sanitarie e laboratori di analisi, anche in forma diretta presso gli ambulatori nella nostra sede. Tutti gli assistiti quindi possono effettuare visite specialistiche e prestazioni strumentali all’interno della Cassa Mutua Integrativa. Negli ultimi anni si è assistito ad un continuo incremento delle prestazioni fino a raggiungere nel solo 2013 la cifra di 7.719 visite specialistiche.

Attualmente la Cassa Mutua Integrativa conta 9.700 iscritti suddivisi in:

  • Soci attivi 1.200

  • Soci pensionati 1.700

  • Familiari dei soci 6.800

I requisiti richiesti per entrare a far parte della CMI possono essere di tipo “prioritario” o “derivato”.

In forma prioritaria
  • i lavoratori operai ed impiegati dipendenti delle società Lucchini e Dalmine, nonché i dipendenti delle ditte o enti che siano impegnati in modo permanente o collaterale nei processi produttivi delle suddette società.

  • I pensionati che siano in possesso di alcuni requisiti, ovvero che risultino soci entro due anni dalla propria assunzione alla ditta di appartenenza e che abbiano maturato almeno venti anni di anzianità associativa alla CMI.

In forma derivata
  • I familiari del socio e del socio pensionato secondo la normativa prevista dallo Statuto

Per i fondi necessari al funzionamento della CMI, in base all’art. 12 dello Statuto, si provvede:

  • Mediante un contributo a carico del socio fissato nella misura dello 0,65% dell’imponibile IRPEF, calcolata sulla retribuzione erogata dall’azienda dalla quale dipende.
  • Con un contributo dello 0,25% a carico della società cui i soci appartengono, da calcolarsi sul globale imponibile IRPEF delle retribuzioni corrisposte ai soci dipendenti.
  • Mediante un contributo fissato nella misura dello 0,65% a carico del socio pensionato, da calcolarsi sull’imponibile IRPEF del reddito da pensione risultante dal modello Obis-M relativo all’anno in corso di pagamento rilasciato dall’INPS.
  • Mediante eventuale partecipazione, se necessario, dagli assistiti alle spese dell’assistenza diretta.
  • Mediante ottimizzazione della gestione delle disponibilità finanziarie, ottenuta anche attraverso l’acquisizione di titoli a breve scadenza, allo scopo di realizzare la più alta maggiorazione possibile di interesse sui capitali.
  • Mediante elargizioni e donazioni fatte da enti o persone.

Le aziende di appartenenza operano quindi d’ufficio le trattenute per le quote sociali ai soci dipendenti, provvedendo a versale unitamente al contributo posto a loro carico su specifico conto corrente bancario. Per quanto riguarda invece i soci pensionati e i soci in mobilità, debbono versare direttamente il proprio contributo presso gli uffici della sede della CMI.

Contributi a favore della Cassa Mutua Integrativa nel 2013
Contribuzione Aggiuntiva

59.816,00

Contributi Soci Pensionati

201.968,00

TOTALE

261.784,00

 

DITTA

QUOTA DIPENDENTI

(0,65%)

QUOTA AZIENDA (0,25%)

Lucchini S.p.A.

152.231,19

56.843,11

Lucchini Servizi S.r.l.

14.682,00

5.646,90

GSI

4.884,87

1.878,81

Dalmine S.p.A.

16.495,44

6.366,61

IMC (ora Tecno-Steel)

1.505,24

578,95

Comimp S.r.l.

4.304,12

1.690,88

Bertocci S.r.l.

2.415,73

929,13

Deca Impianti S.r.l.

1.194,01

496,28

Bertocci Montaggi S.r.l.

1.033,64

397,55

Sider Piombino

2.476,24

952,40

TOTALE

201.222,48

75.780,62